CULTURA

Il cuore del piemonte, con il piemonte nel cuore

Dal 1953 la storia di Terre dei Santi è quella della passione dei suoi soci, della loro tenacia e perseveranza nel lavoro in vigna, della salvaguardia quotidiana di vitigni rari e autoctoni appartenenti alla tradizione vitivinicola del Piemonte.

Una dedizione verso la viticoltura che si estende al territorio circostante, alla tutela dell’ambiente, alla valorizzazione del tessuto sociale e dell’accoglienza in una regione ancora tutta da scoprire, che fa della natura incontaminata e della “purezza paesaggistica” la sua principale forza attrattiva.

Il baricentro viticolo del Piemonte


I nostri 150 soci coltivano oltre 320 ettari di vigneti suddivisi in 2500 vigneti appartenenti al baricentro geografico del Piemonte.

Un’area di antichissima vocazione viticola, disposta strategicamente su importanti vie di comunicazione, dove sorsero abbazie e monasteri che contribuirono a diffondere e preservare la cultura enologica piemontese. Da qui passa il 45° parallelo, la “latitudine magica del vino”, che accoglie i migliori terrori vitivinicoli al mondo (Bordeaux, Borgogna, Napa Valley, Oltrepò Pavese) e rappresenta la quintessenza dell’equilibrio naturale, a metà strada tra l’Equatore e il Polo.

La tutela della biodiversità e del capitale umano


Terre dei Santi ha da sempre rappresentato un modo di fare cooperativa che guarda al territorio e alle persone prima ancora che al profitto.

Nei difficili anni del dopoguerra e dello spopolamento delle campagne, abbiamo continuato a credere nel valore della viticoltura, fornendo ai nostri soci strumenti, tecniche e reddito per non abbandonare i vigneti e salvaguardare il patrimonio delle loro conoscenze agronomiche. Lo statuto sociale della cantina ha giocato un importante ruolo nella tutela del paesaggio agricolo, della cultura antropologica, materiale e ampelografica. Oggi vitigni che sembravano destinati all’estinzione o alla marginalizzazione sono eccellenze della nostra produzione, come il Freisa di Chieri e il Freisa d’Asti; la Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, l’Albugnano e il rarissimo Cari.

Una filiera trasparente


Terre dei Santi vinifica solo ed esclusivamente le uve provenienti dai vigneti dei soci.

Una garanzia di territorialità e di continuità che ci distingue nel panorama delle cantine sociale e assicura che i nostri prodotti sono solo il frutto di chi, ogni giorno, crede e contribuisce ad elevare la qualità dei vini piemontesi.

L’innovazione e la ricerca scientifica


Oltre 25 anni di analisi, campionamenti e studi pedoclimatici sui nostri vigneti ci hanno permesso di impostare protocolli qualitativi volti a valorizzare al meglio tutta la ricchezza di variabilità che deriva dalla specificità di ogni vigneto.

Di stagione in stagione, sappiamo anticipare e prevedere le migliori azioni da intraprendere in vigneto; i tempi e i modi delle lavorazioni e dei trattamenti; nonché i periodi di raccolta migliori per ciascuna varietà, in ciascuna zona. Grazie a questa «mappa della qualità», abbiamo contribuito a creare una maggior consapevolezza del valore delle varietà tra i soci, perché ciascun vitigno possa raggiungere la sua piena potenzialità espressiva e le uve conferite giungano sane, croccanti e al giusto grado di maturazione.

La sostenibilità in vigna


Il progetto produttivo di Terre dei Santi basa la propria forza sulla centralità del territorio e della vigna che abbiamo deciso di rispettare impostando una conduzione agronomica “leggera” ed attenta.

I nostri protocolli favoriscono la lotta integrata, promuovono la conduzione biologica, premiano le basse rese, i diradamenti controllati e la raccolta manuale delle uve. Soprattutto, puntiamo sulla tempestività d’azione nei vigneti, fattore determinante per ridurre il numero di trattamenti e determinare una migliore qualità dei vini.

Le analisi e i controlli


Terre dei Santi premia l’impegno dei soci attraverso un sistema di remunerazione basato sulla qualità delle uve conferite, non sulla quantità del raccolto.

Un rigoroso sistema di valutazione stabilisce la purezza varietale, l’integrità e la sanità degli acini, la qualità della raccolta e il grado di maturazione delle uve attraverso parametri visivi e analisi di laboratorio. Queste analisi, compiute nel momento del conferimento delle uve, determinano differenti remunerazioni del raccolto, con significative premialità per le uve di maggiore qualità. Le analisi consentono inoltre di stabilire la miglior tecnica di vinificazione e a quale tipologia di prodotto finale saranno indirizzate le uve. Infine, ciascun vino Terre dei Santi viene assemblato solo dopo un controllo sulla maturazione e l’affinamento in cantina.

Soci, famiglia, territorio


Fin dalla sua fondazione, la missione di Terre dei Santi è stata quella di aggregare i propri soci, individuando nella produzione vitivinicola il principale motore di sviluppo del territorio.

Oggi, quasi 200 famiglie lavorano e vivono le Terre dei Santi, contribuendo attivamente alla loro promozione e tutela. Una crescita collettiva e diffusa, che la nostra cantina promuove anche attraverso il patrocinio di eventi culturali, sociali e turistici. Come l’associazione InCollina, associazione di promozione sociale il cui obiettivo è presentare il Castelnovese e il territorio circostante attraverso le sue eccellenze naturalistiche, storiche ed enogastronomiche. Dal 2018, InCollina si occupa dell’apertura dell’Abbazia di Vezzolano, gestendo oltre 35mila visitatori all’anno. Progetti sperimentali sono stati avviati con la Rete del Romanico e con il Polo Museale del Piemonte, per poter promuovere e gestire la fruizione della Canonica Regolare di Vezzolano e del territorio circostante.